In questo periodo dell’anno avvengono gli incontri con gli Istituti di Credito che chiedono anticipazioni sui risultati 2022, in alcuni casi per la conferma degli affidamenti, in altri per il rinnovo delle linee a scadenza.
In queste occasioni ci si trova spesso a presentare anche i programmi per l’esercizio in corso evidenziando l’andamento dei primissimi mesi dell’esercizio e le necessità future.
Budget e Business Plan Triennale
Da qualche anno è d’uso la richiesta di un budget e talvolta anche di un Business Plan almeno triennale a supporto della pratica. Già questi due tipi di richieste mettono spesso in difficoltà le aziende meno strutturate che sottovalutano l’importanza di questi strumenti, considerandoli degli obblighi formali ai quali far fronte senza considerare che una delle valutazioni che effettua la banca nei confronti del cliente è legata alla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati che devono quindi venir espressi nel budget e nel business plan con accuratezza.
Medio Credito Centrale (MCC) e SACE
Dal 2020 lo Stato, a causa della pandemia, ha sostenuto in vario modo le aziende, una delle iniziative più utilizzate è stata la garanzia concessa dal Medio Credito Centrale (MCC) sulle nuove operazioni di finanziamento, di fatto una garanzia dello Stato, sugli affidamenti concessi alle PMI fino a un limite di 5 milioni di euro. Fin dall’inizio, questa garanzia ha riscontrato un enorme successo, infatti le Banche iniziarono a sostituire le linee di credito fino ad allora concesse con nuove linee garantite MCC con il risultato di diminuire drasticamente il rischio degli affidamenti concessi in quanto garantiti dallo stato, con il vantaggio per le banche di diminuire, di conseguenza, la riserva obbligatoria accantonata a copertura del rischio del cliente.
Pur terminata la situazione di emergenza lo stato continua a concedere garanzie a copertura di operazioni finanziarie attraverso l’MCC oppure SACE.
Il rating non è sufficiente
La mia esperienza di questi mesi con due realtà aziendali: una PMI e un grande azienda, entrambe in crescita e che necessitano di aumenti delle linee di smobilizzo e finanziamento per supportare lo sviluppo del business è stata una presa d’atto che senza garanzie accessorie difficilmente vengono rilasciate nuove linee di fido, pur in presenza di buoni rating. In entrambe le situazioni, la valutazione delle banche è stata la verifica dello spazio disponibile rispetto ai 5 milioni rilasciabili dall’MCC per la PMI, oppure per la grande azienda non coperta da garanzia MCC, dalla richiesta di copertura SACE, una copertura molto più onerosa economicamente. Secondo la banca, infatti, senza garanzia, aumentava il rischio e quindi la quota di riserva obbligatoria che avrebbero dovuto accantonare con conseguente forte rialzo del tasso di interesse da applicare all’operazione e unitamente a qualche difficoltà a concedere l’aumento della linea appunto a causa del maggior assorbimento di riserva obbligatoria.
L’aumento dei tassi pur in presenza di spread stabile
Queste considerazioni si sommano alla situazione di aumento dei tassi di riferimento che rendono il costo degli oneri finanziari in bilancio una voce in forte aumento rispetto all’esercizio precedente pur in presenza di spread sostanzialmente stabili. Situazione che può aggravarsi significativamente in presenza dei maggiori costi legati alla concessione delle garanzie.
In queste situazioni l’ottimizzazione delle risorse finanziarie impiegate in azienda diventa una pratica necessaria, sia perché consente un minor impiego di capitale e sia perché, di conseguenza, si rilevano minori oneri finanziari. Ma come si possono ottimizzare le risorse finanziarie?
Il Capitale circolante
Un’area di rilevante impiego di risorse finanziarie in azienda è quella del capitale circolante, la cui voci più significative sono, in generale, i crediti verso i clienti, i debiti verso i fornitori e il magazzino. Le altre voci del capitale circolante possono riguardare la posizione verso l’erario per l’IVA, altri crediti e debiti verso lo stato, erario, dipendenti, ect.
Agendo in modo strutturato su queste variabili è possibile ridurre in maniera significativa l’impiego di capitale circolante e quindi di avere meno bisogno di aumenti delle linee di credito e, inoltre di ridurre gli oneri finanziari. Questo passaggio, spesso, presuppone un cambio culturale che deve pervadere tutta l’azienda. Infatti, quasi ogni decisione aziendale, impatta sulla tesoreria e quindi nelle informazioni che supportano la decisione si deve considerare anche l’impatto sulla liquidità. Si parla di cambiamento culturale nella struttura aziendale appunto perché molte decisioni vengono prese lungo tutta la linea gerarchica e quindi tutti i decisori devono venir sensibilizzati a valutare anche le ripercussioni sulla tesoreria delle decisioni prese. Per esperienza, da una situazione di partenza dove queste variabili vengono gestite senza la dovuta accuratezza, in poco tempo i risultati ottenuti possono essere significativi.
Previsione dei flussi di cassa
Un altro modo per ottimizzare le risorse finanziarie in azienda presuppone l’elaborazione di previsione di tesoreria che consentano all’azienda di ottimizzare le entrate e le uscite, evitando, per esempio, le concentrazioni di scadenze di pagamento e, inoltre, offrono la possibilità di valutare l’andamento prospettico della tesoreria e quindi di segnalare con congruo anticipo la presenza di tensioni finanziarie. La ridotta disponibilità di liquidità può essere temporanea e quindi gestibile agendo sulle scadenze dei pagamenti oppure essere permanenti. In ogni caso la presa d’atto con congruo anticipo della necessità consente di intervenire e cercare la miglior soluzione.
La funzione del CFO Temporary Manager
Per arrivare a questi risultati occorre dotarsi di un coordinamento della finanza in azienda che oltre a sviluppare gli strumenti di previsione finanziaria tenga monitorato l’andamento dei crediti dei debiti e del magazzino e che sia il promotore e controllore delle attività volte all’ottimizzazione del capitale impiegato.
Quando in azienda sorgono queste necessità, è difficile sviluppare un cambiamento di questa portata partendo dall’organizzazione esistente. Un CFO temporary manager con acquisite esperienze in questo campo, è la persona che, in un lasso di tempo limitato, può supportare tutta la struttura aziendale, introducendo strumenti di previsione di tesoreria e implementando attività in grado di ottimizzare l’impiego di capitale. Nella mia esperienza un progetto di 6-9 mesi con una presenza non continuativa in azienda può portare all’innesco del processo e al passaggio delle competenze alla persona idonea designata.
Franco Milani – Leader Partner Veneto
Manager a Tempo® | CFO
Manager a Tempo® | CONTROLLER
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